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Artegna | Castello Savorgnan

 

Per rispondere alle esigenze abitative di un nucleo familiare sempre più allargato, nel XIII secolo i signori di Artegna iniziarono la costruzione di un edificio sul Colle di San Martino ampliando e trasformando strutture esistenti. Nei documenti si fa riferimento alla costruzione di una bicocca addossata alla cinta, primo nucleo di quello che viene definito “castrum inferius” o castelletto. Questo nuovo complesso, di cui il muro portante centrale e la torre, impropriamente detta “longobarda”, risultano essere le parti più antiche, divenne la sede abitativa dei signori d’Artegna probabilmente nella seconda metà del XIII secolo e dopo la distruzione dell’antico maniero da parte delle truppe gemonesi. Rimase proprietà di questa casata fino al 1384, anno in cui morì l’ultimo discendente maschile del ramo principale della famiglia. Il così detto “castelletto” passò quindi per via ereditaria femminile alla famiglia dei Savorgnano.

Il castelletto si presenta come un insieme di edifici giustapposti che hanno subito costanti modifiche nel corso dei secoli. La torre costituisce l’edificio più antico e altrettanto antica è la muraglia che attraversa da ovest a est l’intero edificio. Le stanze, compreso il salone, sono di modeste dimensioni e fortemente condizionate dagli adattamenti che i vari corpi di fabbrica hanno dovuto subire per la particolare collocazione intorno alla torre e all’antico muro. Il complesso castellano si articola su tre piani e comprende un modesto cortile. Dal salone e dalla torre si gode una splendida visione del Campo di Osoppo-Gemona. Forma e architettura attuali sono frutto di rifacimenti e modifiche strutturali e che i proprietari (Savorgnan della Bandiera, Modesti, Bonati Savorgnan d’Osoppo) hanno apportato al castello in diverse epoche.

Il sisma del 1976 colpì duramente l’edificio. Nell’immediato post-terremoto vennero definite alcune importanti scelte architettoniche: l’idea prevalente fu quella di ricostruire il complesso “come era, dove era”, ossia di riproporre tale e quale l’assetto immediatamente precedente alla catastrofe. Con questo principio furono avviati dalla soprintendenza i lavori di ricostruzione della torre longobarda e gli interventi di restauro del nucleo verso la strada e nell’ex fienile lato nord. Dal 2011 al 2013 si è operata la ricostruzione della parte meridionale del complesso.