Il Colle di San Martino, per la sua posizione strategica sulla pianura sottostante, è da sempre un sito particolarmente adatto all’insediamento umano. I Romani vi costruirono un presidio fortificato per controllare l’importante via consolare “Iulia Augusta” e i Longobardi lo scelsero come roccaforte per difendersi durante le incursioni degli avari nel 610 d.C.
Le tracce più evidenti delle frequentazione del rilievo risalgono all’epoca tardo antica – altomedievale. A lato dell’attuale strada asfaltata che conduce sull’altura è stata portata alla luce una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana. È stata realizzata tra V e VI secolo d.C. con pietre locali e internamente rivestita da uno strato di cocciopesto, malta idraulica ottenuta mediante la frantumazione di laterizi impastati con calce che rendeva impermeabili le pareti.
Nell’area compresa tra il pianoro, alle spalle della cisterna, e la sommità del colle rimane parte delle strutture murarie appartenenti all’antico fortilizio. In questa zona sono emerse tracce che confermano la presenza romana sull’altura. Osservando le strutture conservate in elevato si possono cogliere le diverse fasi costruttive sviluppatesi nel corso del tempo, tra l’epoca tardoromana e il Medioevo, che sono evidenziate da diversità nelle tessiture murarie.
Al di sotto del pianoro sommitale, sul lato occidentale del colle, si trovano le principali testimonianze del complesso castrense. Le opere difensive riconducono a una tecnica costruttiva di grande qualità: le possenti mura (spesse 1,20 m e alte più di 4 m) erano ritmate da lesene esterne. Due sono le torri conservate lungo questo tratto: una torre rettangolare, ricostruzione medievale di un’originaria struttura della stessa forma, e una torre pentagonale, tipologia ricorrente nelle fortificazioni a partire dal V sec., presente anche ad Aquileia e Cividale.
Molti dei manufatti rinvenuti durante gli scavi archeologici sono oggi conservati presso il Castello Savorgnan di Artegna. Tra le testimonianze dell’insediamento romano ricordiamo le monete, frammenti di anfore e parte di un “simpulum” in bronzo. Della vita quotidiana nel “castrum” altomedievale restano elementi di vestiario, come le fibule o i vaghi di collana, e oggetti legati alle attività quotidiane: zappette in ferro, ganci di catena di focolare, fusaiole, frammenti di ceramica grezza. Altri reperti testimoniano le origini dell’insediamento castellano: punte di freccia, uno sperone, fibbie, un dado in osso e chiavi di diverse forme.
per approfondire:
– pagina dedicata al Castello Savorgnan
– pagina dedicata al Colle di San Martino
– pagina dedicata alla storia dei Salamârs