L’idea da cui ha preso avvio il festival, due anni fa, è stata quella di creare un momento di confronto e di scambio tra gli ecomusei e i musei che producono filmati di documentazione territoriale, allo scopo di riflettere insieme sulla metodologia da adottare per la costruzione di rappresentazioni visive coerenti con le missioni ecomuseali e museali. A quale modello ispirarsi? Se da un lato l’utilizzo sempre più facilitato degli strumenti di ripresa ha incrementato le produzioni audiovisive, dall’altro la modalità visiva dominante nei media e nel web appare del tutto inadeguata a rappresentare forme e comportamenti connessi alle peculiarità delle culture locali. Anche il documentario divulgativo “classico” che illustra un fenomeno attraverso un testo scritto, per lo più letto da uno speaker e supportato dalle immagini in movimento, non si presta a un approccio in profondità.
Considerando la “naturale” vocazione antropologica degli ecomusei, per l’intimità culturale con le persone, per la promozione di attività integrate con i territori, per lo sguardo attento al dettaglio, sembra altrettanto “naturale” fare tesoro dell’impostazione metodologica che è propria dell’antropologia visuale, un indirizzo disciplinare che ha avuto grande sviluppo negli ultimi cinquant’anni in Italia. Entro tale cornice alcuni aspetti (condivisione con gli attori sociali, osservazione prolungata, riprese sul campo contestualizzate, attenzione ai dettagli, uso del piano-sequenza, suono-ambiente, ecc.) risultano sicuramente efficaci per rappresentare i luoghi e le persone attraverso contenuti performativi che, proprio in quanto tali, acquistano anche un denso valore informativo. Le proiezioni dei filmati presentati al festival consentiranno di attivare riflessioni e confronti tra vari punti di vista.
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Sono pervenuti complessivamente 33 filmati, 15 dei quali sono stati selezionati per le proiezioni in sala. La selezione, operata sulla base dell’aderenza ai requisiti prestabiliti dal bando di selezione e dallo spazio di tempo disponibile, è stata effettuata da un comitato scientifico composto da:
Thirty-three films were received overall, fourteen of which were selected for the screenings. The selection, made on the basis of adherence to the pre-established requirements and on the time available, was carried out by a scientific committee composed of:
Lorenzo Codelli, Cineteca del Friuli [profilo professionale]
Fabrizio Magnani, Mibac [profilo professionale]
Daniela Perco, Museo Etnografico della Provincia di Belluno [profilo professionale]
Michele Trentini, regista [profilo professionale]
Roberta Tucci, direttore scientifico del festival [profilo professionale]
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